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B.E.S.T. – UN’ESPERIENZA INNOVATIVA DA QUARTO OGGIARO AL GALLARATESE

B.E.S.T.® – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI TERRITORIALI

UN’ESPERIENZA INNOVATIVA DA QUARTO OGGIARO AL GALLARATESE

Dall’avvio dell’Hub NEST Milano, lo scorso 19 giugno, sono tante le complessità emerse all’interno del quartiere Gallaratese in relazione ai cittadini che abitano il territorio: difficoltà di accesso ai servizi educativi e socio–sanitari, problematiche relative all’inclusione sociale, difficoltà linguistiche, precarietà lavorativa e disagi economici. Tutte barriere correlate senza dubbio ad una povertà economica, sociale ed educativa molto diffusa tra le famiglie che vivono nel quartiere.

Per questo lo scorso 12 ottobre è stato avviato, all’interno dell’HUB NEST Milano, l’intervento B.E.S.T.® (Bisogni Educativi Speciali Territoriali), focalizzato proprio sulla povertà socioeconomica delle famiglie in relazione alla povertà educativa nei bambini.

B.E.S.T.® è già stato sperimentato da Mitades, con anche il sostegno del Comune di Milano, nel quartiere di Quarto Oggiaro durante lo  scorso triennio, con esiti positivi a più livelli, tanto da scegliere di allargare l’esperienza anche al quartiere Gallaratese.

B.E.S.T.® prevede un intervento a sostegno dei bambini tra 0 e 6 anni con ritardi e difficoltà evolutive dovute a svantaggio socio-culturale, e si sviluppa con la collaborazione dei servizi di neuropsichiatria infantile del territorio e offre tre livelli di azione intrinsecamente legati tra loro:

– uno più socio-sanitario con percorsi psicomotori a piccolo gruppo rivolti ai bambini per sostenere la loro evoluzione “fragile” dati i loro contesti di crescita;

– uno più sociale, direttamente rivolto al sostegno della famiglia a seconda delle loro priorità e in rete con altri servizi e progetti attivi in quartiere o a Milano;

– uno più aggregativo, per sostenere il benessere relazionale delle famiglie e rafforzare il loro “capitale sociale”

B.E.S.T.® si confronta con le UONPIA (i servizi di Neuropsichiatria Infantile del territorio lombardo, afferenti alle ASST) che, dopo una prima valutazione del bambino, escludono patologie gravi e invitano la famiglia a contattare il progetto. Parte così la “catena” del supporto alla famiglia che caratterizza tutto il fare del progetto B.E.S.T.® da un primo colloquio di conoscenza e approfondimento, alla costruzione di un legame di fiducia tra famiglia e operatori attraverso proposte educative, formative, per il tempo libero, ma anche di supporto concreto a situazioni di fragilità come ad esempio la formazione e ricerca lavoro. All’interno di questo iter, i bambini e le bambine accedono a percorsi psicomotori che altrimenti non verrebbero offerti dal servizio pubblico (perché non gravi, non urgenti e perché il pubblico lotta continuamente con le lunghissime liste di attesa[1]).

Sia i bambini che i genitori del B.E.S.T.® sono seguiti da operatori – neuro psicomotricisti, educatori, operatori sociali – che costruiscono gli obiettivi del percorso da seguire non solo con le famiglie stesse e le Uonpia, ma anche con le scuole, i servizi sociali, i pediatri e le eventuali altre figure che ruotano attorno al bambino facilitando la comunicazione e agendo una funzione di “case management”.

Anche per questo motivo, l’azione del B.E.S.T.®, con il suo impatto a più livelli (evolutivo del bambino, sociale della famiglia e relazionale-aggregativo), risulta di fondamentale importanza nel consolidamento della rete e nella costruzione di una comunità educante sempre più estesa e coesa.

Mitades, data l’esperienza quasi decennale, offre consulenze psicopedagogiche per bambini e adulti e incontri individuali a sostegno di bambini con difficoltà relazionali, cognitive, motorie o comunicative e a supporto dell’intero nucleo familiare.

L’associazione inoltre propone percorsi rivolti a genitori e/o insegnanti  su tematiche educative e socio-psico-pedagogiche, supervisione alle equipe educative e/o consulenze per casi specifici e supporto per la progettazione accompagnata di interventi integrati e in rete con il terzo settore pubblico e privato.

 

 

[1] http://www.lombardiasociale.it/2016/02/28/neuropsichiatria-riforma-in-corso/

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