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La neve e Cappuccetto Bianco!

L’altra sera in libreria ci siamo imbattute nei libri di Munari. E come fare a non perdersi? Come fare a non mettersi a ridere, di gusto e stupirsi delle mille magie che raccontano? Conclusione: abbiamo comprato Cappuccetto Bianco. È una favola stupenda: in tutto ci saranno poco più di un duecento di caratteri: tolti gli articoli, siamo a circa una cinquantina di parole. Figure? Immagini? Un paio di occhi soltanto. Eppure è una delle favole più belle che ci siamo mai ritrovati a leggere. Fogli bianchi, completamente “innevati” e questa Cappuccetto che prova a cercare una nonna (che è andata altrove, vista la troppa neve). E la trovata più geniale è quella di “immaginare”. Il lettore è portato a immaginarsi una scena, un paesaggio, una piazza con tanto di siepe di bosso e panchine. E la cosa magica è che realmente ti immagini una piazza, ognuno la sua: chi si immagina la panchina con vicino un cestino, chi l’albero… Una favola breve ma intensa, per tutte le età che tra l’altro offre mille spunti al gioco tra grandi e piccoli: se avessimo davanti un foglio bianco, un paesaggio di neve, cosa potremmo immaginarci “sotto”? Un cappuccetto bianco o quale altro personaggio ricoperto dalla neve? E i colori, paradossalmente, diventano ancora più vividi.

   Munari estremizza il vero senso della lettura: il potersi immaginare situazioni, personaggi e colori. Bè lui, in Cappuccetto Bianco, mette solo qualche paletto, qualche colore e una tratteggiata trama. Il resto è tutto nostro! E non c’è magia più bella, per grandi o per piccoli, di poter trovare tanta immaginazione in poche pagine.

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