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Giornata Mondiale del Rifugiato

Il 20 giugno è la giornata mondiale del Rifugiato e quest’anno il tema proposto dalle Nazioni Unite è quello della casa, intesa come un posto sicuro da cui ricominciare.

Sui rifugiati si fa ancora tanta confusione e spesso persone che sono obbligate a fuggire dai loro paesi perchè temono per la loro vita (che sono quindi perseguitate per motivi di razza, politici, nazionalità, appartenenza a gruppi sociali…) sono generalmente inserite nel calderone degli immigrati, degli extracomunitari o peggio ancora dei clandestini. Ma queste persone non fanno una scelta: sono costrette a lasciare il proprio paese, la propria casa e spesso gli stessi familiari; per questo il tema della “casa” ci ha colpito particolarmente: non è facile ricominciare e tanto meno chiamare “casa” un paese che non è il tuo, in cui spesso è difficile trovare anche un posto letto o, figuriamoci, un lavoro! Eppure si deve iniziare. Eppure nel momento in cui sei riconosciuto rifugiato in un paese in cui chiedi asilo, bè quella è la tua casa!
E nella nostra vita molti di loro sono diventati ormai amici…Sentirli parlare italiano, adesso, vederli che ripartono con la loro vita in Italia è una gioia infinita, soprattutto quando li hai conosciuti da piccoli, che arrivavano ragazzini, appena 15enni da paesi come l’Afghanistan e lasciavano dietro di loro tragedie piene di dolore e morte, cosa che non dovrebbe proprio avere a che fare con le parole infanzia e adolescenza. Neanche un libro di Salgari sarebbe degno dei loro racconti di viaggio: attraversare da soli o con altri coetanei deserti, mari e non so quanti confini…Con tutto il carico di dolore e fatica che comporta scappare dal tuo paese in guerra.
Ma che bello adesso sentirgli dire oggi “questa è la mia casa”: è solo da un posto sicuro che si può ricominciare!
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